THE LONG GAME
THE LONG GAME
Autore: Dorie Clark
Editore: Ayros 2022, € 24.00
Genere: saggio su gestione del tempo e visione a lungo termine del proprio progetto imprenditoriale
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Recensione di Raul Alvarez
r.alvarez@inalto.it
Ci sono libri che una volta letti mettiamo da parte pensando che non ci abbiano lasciato nulla. Poi, un giorno, all’improvviso, un’idea, o un consiglio venuto da lì, riaffiora alla mente innescando riflessioni non emerse mentre lo leggevamo. L’inconscio ne sa più della ragione: raccoglie, sedimenta, riattiva e, all’occorrenza, tira fuori ciò che stavamo cercando, inconsapevoli di averlo già appreso. The long game appartiene a quel tipo di libri. È il suo pregio e il suo difetto. Si legge d’un fiato come uno storytelling appassionante, ricco di testimonianze di personaggi più o meno famosi, che l’autrice, una coach esperta di crescita personale con un background fuori dal comune (laurea in Filosofia e Teologia) ha incontrato, e da cui ha appreso molto, durante la sua brillante carriera. E ne fa sfoggio in questo libro la cui leggerezza di scrittura rischia di farci sorvolare su concetti che vale la pena tenere a mente, perché possono rivelarsi utili quando meno ce l’aspettiamo.
Scritto in piena emergenza sanitaria, The long game è un libro in controtendenza, come rivela il sottotitolo “Guardare lontano in un mondo a breve termine”. Mentre tanti top manager lamentano che siamo ormai immersi in acque burrascose dove navighiamo a vista, lei sostiene che: “A guidare le loro scomode e imbarazzanti reazioni è semmai la paura delle conseguenze a breve termine, che si tratti di un calo di guadagni trimestrali, di un ribasso del prezzo delle azioni o della riduzione del bonus di fine anno. Per guardare lontano ci vuole coraggio, e l’esplicita intenzione di opporsi alle conseguenze del breve termine. Ci vuole anche pazienza determinazione, ma il guadagno può essere enorme”. E il suo successo ne è la riprova.
Step by step il libro ci guida in un viaggio di self-empowerment illustrando come ottenere un risultato a lungo termine, l’unico – secondo Dorie – che possa offrire frutti duraturi. Per intraprenderlo occorrono tre abitudini mentali da coltivare con impegno: 1) Interdipendenza, “Guardare lontano rimanendo fedeli a sé stessi e alla propria visione”. Ma per diventare impavidi pensatori a lungo termine occorre una bussola interiore che ci aiuti a dire: sono disposto a scommettere e ad affrontare la fatica a prescindere da ciò che pensano gli altri”. 2) Curiosità, molti s’accontentano di vivere la propria vita secondo la tabella di marcia che altri hanno tracciato per loro, senza mai metterla in discussione. “Forse non sappiamo quale sia la strada giusta (infondo chi lo sa?) ma una qualità che può condurci in quella direzione è la curiosità”. 3) Resilienza, perché è raro che qualcosa funzioni al primo colpo. Abbiamo bisogno di avere un piano B (o C, D, F, o forse anche di più), nonché la pazienza strategica per poter dire: “Non ha funzionato! Proviamo qualcos’altro. Il numero di turni che vi concederete è la variabile cruciale del vostro successo”.
Il libro conduce il lettore in un sentiero seminato da fruttuosi imperativi: partite stabilendo le vostre condizioni irrinunciabili per ottenere ciò che volete. Non datevi mai un solo criterio di soddisfazione per il risultato atteso, potreste per finire in una strada senza via d’uscita. Partite a piccoli passi, siate metodici e perseveranti. Fate spazio nella vostra mente, sgombrandola da interferenze, usate il multitasking positivo (esiste? Questa sì che è una novità!) non quello negativo. Evitate l’anestetico del “sono troppo impegnato” per ignorare i problemi. Mantenete lo sguardo sulle priorità. Pensate per onde che si susseguono nella carriera: imparate, create, connettevi, raccogliete. Perché non possiamo fare tutto in una volta. E quando arrivate a un punto di stallo, mantenete quella virtù che lei chiama pazienza strategica che è la chiave della perseveranza. Imparate a distinguere i fallimenti dalla sperimentazione o fallirete senza aver appreso nulla di utile.
Vi sembrano cose scontate? Può darsi, ma le argomentazioni con cui l’autrice le affronta possono accendere luci inaspettate e quando meno ce lo aspettiamo possono indicarci la strada che stavamo cercavamo, ma non riuscivamo a vedere.