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Pensaci ancora (Egea)-Focus (Giunti)-HR, Le nuove frontiere (Franco Angeli)

Pensaci ancora (Egea)-Focus (Giunti)-HR, Le nuove frontiere (Franco Angeli)

Iniziamo il nuovo anno con Pensaci ancora, uno dei migliori libri del 2021. Qui Adam Grant svela cosa accade quando smettiamo di porci domande, di alimentare i dubbi, di pensare con la nostra testa. Il cervello va in black out, le nostre relazioni s’omologano o s’inaspriscono. Non c’è più crescita.  Focus, firmato da due brillanti psicologi del Motivation Science Center della Columbia University, è centrato sul potere del focus motivazionale. Ognuno di noi ne ha uno dominante (prevenzione o promozione) con il quale affronare gran parte delle sfide e delle difficoltà della vita. Ma a fare la differenza è il fit motivazionale che si ottiene quando c’è corrispondenza fra ciò che le persone vogliono e il modo di ottenerlo. HR, le nuove frontiere, illustra come la distruption, pervasiva in ogni settore, impatta su una delle funzioni strategiche dell’impresa, quale è la Direzione del personale, e come ripensare il suo ruolo alla luce delle trasformazioni in atto.

Recensioni di Raul Alvarez

 

 PENSACI ANCORA

Autore:  Adam Grant

Editore: Egea. 2021, € 29.50

Genere: saggio sul pensiero critico e sull’innovazione del mindset

Chiave di lettura:  disapprendere per innovare sé stessi, le relazioni interpersonali, la collettività

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Quando Adam Grant, professore di Psicologia delle organizzazioni alla Wharton School, pubblica un libro è sempre un evento e un sicuro bersaglio su temi emergenti. Pensaci ancora  affronta una delle questioni più dibattute del momento: il lento affievolirsi del “pensiero critico”, la più importante risorsa per fronteggiare un futuro complesso dove il confine fra reale e virtuale, tra vero e falso, è sempre più labile, i dati sono sempre più grandi e incontrollabili e le fake news si diffondono generando falsi allarmi e nuove credenze. Bisogna imparare a pensare con la propria testa per non cadere nella trappola del pensiero unico, fagocitati dalla retorica del politically correct.

Per riuscirci occorre liberarsi dalle certezze inossidabili e aprirsi al beneficio del dubbio. Dopotutto, senza “ripensamenti” non c’è innovazione. E senza innovazione non c’è futuro.  Ma come attivare un cambiamento di abitudini? Come porsi domande illuminanti che tengano a freno le bias? Come ampliare la propria visione? In una sola parola: come usare al meglio la propria testa, anziché prendere a testate il cambiamento pur di non lasciare la propria zona di confort? Per Grant la via maestra è imparare a disapprendere. E non è cosa da poco. Ma nemmeno impossibile. E in ogni caso, inevitabile. Questo libro spiega come riuscirci. Attraverso storie  illuminanti (come quella del “”suggeritore di vaccini”) c’introduce nella “selva oscura” del pensiero e nei bias che viziano i nostri ragionamenti. Come uscirne? Cominciando ad argomentare come avessimo ragione, ma ascoltando come avessimo torto. Non credendo a tutto ciò che pensiamo. Non privilegiando la comodità delle certezze al disagio del dubbio. Praticando l’umiltà (che cerca di capire) anziché l’ottusità della coerenza a oltranza (che cerca solo conferme). Non vivere le divergenze come  minaccia, ma come opportunità per sapere ciò che non sappiamo di non sapere; solo allora potremo cominciare a ripensare i nostri assunti.

Il libro sviluppa a tre tipi di ripensamenti. Inizia dal “ripensamento individuale”; l’invito è a pensare da scienziati, anziché da politici incalliti o da predicatori dogmatici. A formulare ipotesi, anziché asserzioni irremovibili. A fare esperimenti per giungere a decisioni avvedute e testarle portando alla luce nuove conoscenze”. A definire la propria identità, non in funzione di credenze collettive, ma dei  propri valori. A mettersi in discussione dimostrando umiltà e curiosità. Procede poi con “il ripensamento interpersonale” per aprire la mente al confronto costruttivo e  approcciare le divergenze, non come una guerra, ma come una danza per approdare su “un terreno comune”.  Parlare meno e ascoltare di più. Sintonizzarsi. Il libro si conclude con un focus su “il ripensamento collettivo” mirato a creare comunità (scuola, lavoro, società, ecc.) che continuino ad apprendere, a innovare, liberando energia creativa, privilegiando le sfumature alle polarizzazioni; insegnando ai bambini a usare la propria testa, invece di assorbire passivamente ciò che la scuola insegna; abbandonare le buone pratiche perché “ci illudono che le routine  ideali siano già implementate”, e non occorre migliorare. Creare un clima  improntato alla sicurezza psicologica che consenta di esporsi senza timori.

Il libro offre una bussola per orientarsi in un mondo instabile e imparare a convivere con l’incertezza, per disapprendere e aprirsi al nuovo che avanza. “Sono abbastanza sicuro – conclude – del fatto che, nella vita, ripensare sia un’abitudine  importante. Ma potrei anche sbagliarmi. E, se così fosse, mi affretterò a ripensarci”.

 

 FOCUS

Autore:  Heidi Grant Halvorson-E. Tory Higgins

Editore: Giunti. 2021, € 20.00

Genere: saggio di psicologia della motivazione

Chiave di lettura:  come utilizzare il nostro focus motivazionale per ottenere i risultati desiderati

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Da due brillanti psicologi del Motivation Science Center della Columbia University, arriva questo interessante libro che invita a guardarsi dentro per capire come funzionano i processi motivazionali che guidano le nostre scelte.  Molti i suoi pregi. Anzitutto un solido impianto teorico accompagnato da un approccio squisitamente pragmatico. Racconta casi sorprendenti con uno stile appassionante. Ricco di esperimenti sul campo che fanno riflettere, il che non è da poco in tempi in cui la riflessione trova poco spazio. I casi che racconta funzionano per tutte le vicende umane perché ciascuno di noi in ogni momento è mosso da motivazioni (a volte inspiegabili) che ci spingono a scegliere un brand, a motivare un team, a instillare in un bambino la motivazione allo studio, a mantenere o a chiudere una relazione.

La principale scoperta è che ciascuno di noi è mosso da un focus motivazionale dominante, una predisposizione, non un tratto di personalità permanente. Il focus dominante influenza il nostro modo di valutare le opinioni degli altri e va in due direzioni opposte, anche se talvolta convergenti: c’è chi è motivato dal desiderio di promozione (va incontro ai propri sogni, accoglie i cambiamenti, è attento a intercettare opportunità, accetta i rischi) o dal bisogno di prevenzione (privilegia la prudenza e la conservazione). Chi ha un focus promozione “gioca per vincere”, gli altri “giocano per non perdere”. Se, ad esempio, la pubblicità di un dentifricio enfatizza l’importanza di un “alito fresco”, il focus è sulla promozione di un’immagine di sé. Se si concentra su “l’evitare carie e gengiviti” il focus è sulla prevenzione. Ma qual è il focus migliore per decidere quando le cose si mettono male? “Il focus promozione – spiegano gli autori – perché le persone con questo focus accettano più serenamente la possibilità di commettere errori e le perdite che potrebbero subire strada facendo. Di conseguenza sono più disponibili ad abbandonare lo status quo, e voltare pagina”.

Il libro è ricco di esempi derivati dal marketing, dalla pubblicità e dalla vita di ogni giorno. Se negli anni ’80 le ricerche sulle tecniche di influenza sono state dominate dal long-seller di Robert Cialdini, Le armi della persuasione (Giunti editore), negli anni 2000 il primato spetterà forse a questo appassionante  viaggio nei focus motivazionali. Motivo in più per leggerlo.

 

HR, LE NUOVE FRONTIERE

Autore:  Umberto Frigelli (a cura di)

Editore: Franco Angeli, 2021, € 28.00

Genere: saggio su come cambia la funzione HR

Chiave di lettura:  In un mondo in trasformazione esponenziale, tutte le organizzazioni rivoluzionano i propri modelli manageriali e le proprie funzioni, HR in primis che diventa sempre più a T.

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Da anni assistiamo ad una trasformazione esponenziale che sta rivoluzionando competenze, modelli organizzativi, modalità di lavoro e altro ancora. Caos e complessità imperversano. E il Covid ha dato un’accelerata. Questo libro nasce dal desiderio del Centro Ricerche AIDP di riflettere su come il ruolo degli HR dovrà evolversi per rispondere ai nuovi scenari. Un ruolo che, secondo Isabella Covili Faggioli, Presidente Nazionale AIDP, “Ha competenze sempre più vicine a quelle richieste ai CEO”. Nel fare il punto sono stati coinvolti esperti su temi con cui oggi l’HR deve confrontarsi: welfare, active ageing, smart working, big data, intelligenza artificiale, diversity e inclusione, sostenibilità ambientale, e altro ancora. “Temi che, fino a pochi anni fa, esulavano dal perimetro dei capi del personale, oggi sono aspetti di cui deve conoscere dinamiche e linee d’azione poiché lavorerà sempre di più spalla a spalla con manager di altre funzioni”.

A ogni ambito è dedicato un capitolo. Big Data e Analytics sono un terreno vergine (o quasi) per l’HR. Approfondirlo comporta passare da una logica a consuntivo ad un approccio in cui dati e informazioni supportano le decisioni in modo integrato, in linea con gli obiettivi di business. La domanda da porsi è: “Come si possono usare gli analytics per valorizzare i dati HR e come i dati HR esistenti possono evolversi per descrivere l’impatto strategico del capitale umano ?”. Si parla anche del ruolo centrale del Purpose in quanto “generatore di senso condiviso” e fonte di engagement, qualità oggi necessarie per generare ambienti di lavoro responsabilizzati e proattivi. Si parla di smart-working e delle sue molteplici declinazioni. Si parla di global mobility, ovvero le sfide legate all’espatrio e rimpatrio dei manager e le diverse normative geografiche. “Il che comporta disegnare policies retributive ad hoc, carriere che transitano in diverse nazioni e continenti, momenti formativi cross-culturali a supporto dei processi d’internazionalizzazione”. Si parla di questi temi e di tanti altri al centro dell’attuale dibattito sull’HR.

Un libro utile per fare il punto sulla funzione HR il cui profilo sarà sempre più a T e la propensione ad apprendere nuovi linguaggi per dialogare con diverse funzioni, per acquisire nuovi codici culturali,  per sviluppare nuove sensibilità e immaginare il proprio ruolo in una prospettiva sistemica ed evolutiva. Come tutti i lavori a più mani, alcuni saggi sono migliori di altri, alcuni approfonditi, altri meno. Ma al di là delle differenze c’è quanto basta per formarsi un quadro d’insieme sulle nuove frontiere che attendono gli HR.