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Non tutto è come appare (Apogeo)

Non tutto è come appare (Apogeo)

NON TUTTO È COME APPARE

Simona Ruffino

Apogeo, 2025

pp. 207 € 20,00

Recensione di Raul Alvarez

 

Simona Ruffino, umanista, brand strategist e neurobrand specialist, è l’autrice di uno dei libri più originali e interessanti usciti quest’anno. La sua è una voce dissonante, come poche in questi tempi oscurati dalla menzogna e dalla manipolazione. Le qualità che lo distinguono sono molte: ricchezza di contenuti, solidità di analisi, una scrittura elaborata che induce a soffermarsi sulle pagine per cogliere l’essenza del suo pensiero. Non è uno di quei libri scorrevoli che scalzano le classifiche ma che, dopo averli letti, fluiscono nel maremagnum dell’oblio. È un’opera solida, coraggiosa, “sovversiva”, nel senso nobile del termine, capace di spaziare in discipline diverse con padronanza e senza ostentazione: dalle neuroscienze al pensiero politico; dalla tecnologia, alla teoria della complessità; dalle esperienze personali che hanno forgiato l’autrice, e qui restituite come in un memoir dove il suo vissuto offre chiavi di lettura che vanno oltre la propria storia, e lasciano il segno.

Le sue riflessioni attingono a Maître à penser del secolo scorso, voci autorevoli come Michael Focault (“Il suo concetto di regime della verità a suo tempo mi ha aperto gli occhi su come la verità sia controllata e manipolata. Ogni società ha il suo regime di verità che stabilisce cosa può essere considerato vero e chi ha il diritto di definirlo tale”) o Roland Barthes, con il concetto di puntum, ovvero quel dettaglio che guardando una fotografia punge (tratto dal libro La camera chiara), “Il punctum è il segno di una dissonanza – spiega Ruffino – è l’inconsueto che invade la nostra sfera percettiva caricandola di significato. È il segno di un’attenzione che rientra nel campo percettivo, in questo tempo rumoroso che ci ingozza di contenuti” distogliendoci da ciò che conta davvero. Il viaggio dell’autrice nei vari campi della cultura è una ricerca di punti di riferimento in pensatori che hanno lasciato un patrimonio inestimabile, oggi scomodi, ignorati dal Potere perché la storia tende a ripetersi come un destino ineluttabile.

Il libro guida il lettore in un percorso di crescente consapevolezza. Nella prima parte esplora il concetto di complessità, mostrando come la tendenza alla semplificazione sia una strategia di potere. L’ipersemplificazione seduce perché offre certezze inossidabili e riduce “la verità” a un sistema binario di buono/cattivo, vero/falso. “Il pensiero dicotomico è diventato un automatismo che s’insinua con naturalezza nella psiche e nelle nostre dinamiche cognitive per via dello scalpitare dei bisogni più intimi, come quello di dare un senso alla nostra vita e sentirci dalla parte giusta”. Il secondo capitolo analizza le “formule magiche della politica” attraverso un’acuta disamina di come le emozioni primarie (paura, speranza, rabbia e orgoglio) vengano sistematicamente usate per orientare il comportamento collettivo. Interessante l’analisi delle tecniche di comunicazione che distorcono il dibattito pubblico con fallacie argomentative come il whataboutism o il doubt casting o il framing. Infine l’autrice indica sei parole chiave per navigare nella complessità ,un lessico rigenerante da riscoprire e vivere: imperfezione, compassione, libertà, cultura, utopia e amore. Concetti trattati non alla stregua di dissertazioni filosofiche, ma come un modo c di agire per resistere alla ipersemplificazione e riappropriarsi del pensiero critico.

Non tutto è come appare è un libro importante in tempi come questi che non lasciano spazio alla dialettica e riducono il confronto ad uno scontro dissennato. Andrebbe letto nelle scuole da quei giovani oggi anestetizzati dal potere subdolo dei social, indotti al fare più che a pensare, fomentati da polarizzazioni che appiattiscono le menti e accendono fuochi fatui, ossessionati dalla ricerca di like che gratificano ma non elevano, e creano dipendenza.

“Questo libro nasce dal disincanto” sostiene l’autrice, eppure è pieno di passione e speranza: un messaggio che arriva alla mente e al cuore, e lascia il segno. Avrò il piacere di dialogare con l’autrice a Maggio nel prossimo appuntamento di Bookcrossing che organizzo con AIF (Associazione Italiana Formatori).