Il middle management del terziario di fronte alle nuove sfide organizzative
Autori: a cura di Pierluigi Righini e Roberto Savini Zangrandi
Editore: Guerini Next, 2018, pp. 186 € 20.00
Genere: ricerca sociale
Chiave di lettura: nuove competenze e nuovi modelli organizzativi
Frasi-chiave: Il profilo di quadro che emerge ci indica nuove potenziali prospettive per lo sviluppo di nuove forme di lavoro e si definisce come possibile figura di garanzia per lo sviluppo di una cultura dell’apprendimento continuo, dell’efficace interconnessione fra tecnologia e lavoro, tra processi, macchine e persone, fra occupazione, lavoro e progresso psicologico”.
Questo mese ci soffermiamo su un’interessante ricerca promossa e realizzata da Quadrfor, con il supporto scientifico-metodologico dell’Istituto Doxa, Il middle management del terziario di fronte alle nuove sfide organizzative, nuove competenze e modelli, pubblicata da Guerini Next Già il titolo invoglia a consultarla, specie chi si occupa di gestione HR e formazione. Ma non solo. Sfogliandola, scopriamo una classe emergente che sta prendendo piede in azienda, sostituendo in parte le funzioni dirigenziali: sono i quadri. Diversi da quelli di ieri. Una nuova specie.
“Nel periodo 2013-2016, in cui l’economia italiana s’è incamminata in un percorso di ripresa, i quadri sono cresciuti dello 0,9%, mentre il numero dei dirigenti è continuato a diminuire”. Nella prospettiva di dover fare più con meno, le aziende stanno preparando il middle management ad occupare spazi sino a ieri riservati ai dirigenti. A ripensare il loro ruolo. A sviluppare competenze di alto profilo per abilitarli a saper fronteggiare la complessità. Prime fra tutte, competenze relative all’analisi di scenari, alle strategie, all’innovazione, alla digital trasformation, non ultimo, alla leadership diffusa ed empowering sempre più urgente, anche in considerazione del fatto che (“Oggi il 73% dei quadri è direttamente responsabile di un team di collaboratori che operano in sede, o anche in remoto, e dispone di un proprio budget che può gestire in completa o parziale autonomia”).
Per ampliare il background e aggiornare il proprio mindset, i quadri dovranno imparare ad apprendere sempre di più e sempre meglio. Soprattutto, ad apprendere sempre. E, cosa più difficile, a disapprendere abitudini e prassi consolidate per rispondere alle nuove sollecitazioni (o tsumani, dipende dal punto di vista) dell’ambiente. Anche la motivazione dei quadri sta virando verso l’alto: “I principali fattori di soddisfazione lavorativa rilevati dall’indagine sono: la possibilità di contribuire al miglioramento aziendale e di apprendere cose nuove, autonomia decisionale e varietà dei compiti”. Un’immagine del quadro di ultima generazione fortemente stimolata da una motivazione intrinseca. L’interessante capitolo su “L’evoluzione delle competenze”, firmato da Pierluigi Richini, responsabile Studi e Formazione Quadrifor, delinea le 4 principali sfide che attendono i quadri: 1) Consapevolezza di sé nel ruolo: “È una domanda nuova che si affaccia nei dati della ricerca, così come i fabbisogni di formazione dei quadri, che esprimono bisogno di stima, di identità, di sensemaking e di controllo, inteso come capacità di effettuare liberamente delle scelte e governare i risultati”. 2) La sfida dell’open innovation, guidata dalla rivoluzione digitale, che presuppone anzitutto una open mind. 3) La sfida legata alla rapidità e ampiezza dei cambiamenti promossi dalla digital trasformation, guidata dall’impresa 4.0. e dal diffondersi dello smartworking. 4) La sfida del change management. A fronte di questo scenario dinamico, Quadrifor ha elaborato una solida mappa delle competenze che i quadri dovranno sviluppare fin da ora.
Per affrontare con successo questa nuova realtà in movimento non esiste nulla di “preconfezionato” o di best practice cui rifarsi. Occorre solo continuare ad esplorare, conoscere, apprendere, innovare, lasciandosi alle spalle i vecchi i modelli manageriali per lanciarsi in un viaggio fuori dagli schemi. La ricerca Quadrifor, insieme alle sempre puntuali e illuminanti osservazioni di Luca Solari (un suo breve intervento in appendice al libro) offre diversi spunti per capire come uscire dal caos e orientarsi di questo “nuovo mondo” che sta ridisegnando le persone, le organizzazioni, la vita stessa. È una conoscenza ormai d’obbligo per tutti, perché senza conoscenza non c’è futuro.