Il miglior discorso della tua vita
Autore: Chris Anderson
Editore: Mondadori 2017, pp.274, € 19.50
Genere: saggio sul public speaking ai tempi del web
Chiave di lettura: Scoprire le abilità comunicative dei migliori oratori delle TED Talks
Frase chiave: “Come ogni buon film e ogni buon libro, un bel discorso ci trasporta. A tutti piace imbarcarsi in un’avventura, viaggiare in posti sconosciuti con una guida ben informata, che ci fa conoscere cose di cui ignoravamo l’esistenza, che ci spinga ad aprire le finestre su mondi estranei, che ci fornisce nuove lenti per vedere l’ordinario in modo straordinario”.
Una sudorazione incontrollata, uno sguardo sfuggente, una gestualità frenetica, un tono di voce incolore, qualche digressione di troppo, e il nostro discorso rischia di venire ignorato. Chi ha cose interessanti da dire, ma non sa bene come dirle, non è più avvantaggiato di chi non ha nulla da dire. È quanto sostenevano gli antichi maestri di retorica. E avevano colto nel segno. Infatti, costruire un discorso ad alto impatto (emotivo e cognitivo) e saperlo esporre con efficacia implica molteplici abilità. Abilità richieste ancora di più oggi in cui, grazie a internet, tutti possono parlare con tutti, mostrandosi a milioni di individui. E acquistare persino notorietà in tempi lampo. Ma essere loquaci non basta. Il web impone un YouTubeStyle, dove sintesi, simpatia e spigliatezza possono farci guadagnare molti like rendendoci attraenti, credibili, desiderabili. Possedere questi requisiti può essere la chiave di volta per farvi conoscere e lanciare il vostro business.
“Nel XXI secolo la competenza comunicativa dovrebbe essere insegnata a scuola. In effetti prima dell’avvento della stampa, era considerata una parte centrale dell’istruzione, sotto il nome di retorica. Oggi dovremmo resuscitare quest’antica arte e farne il quarto pilastro della formazione accanto alla lettura, scrittura e matematica”, sono parole di Chris Anderson, direttore di TED, la più grande collezione di video e di comunicatori eccellenti diffusa dalla rete che ogni giorno ottiene milioni di visualizzazioni. Nato come ciclo di conferenze dedicate ai campi della Technology, Entertainement e Design, negli ultimi anni il suo repertorio si è ampliato sino a toccare qualsiasi argomento di pubblico interesse. Ed è diventata una scuola eccellente per apprendere dai vari ambiti del sapere e imparare a comunicare osservando le performance de gli speaker migliori.
Mai prima d’ora abbiamo avuto a disposizione così tanto materiale per carpire la sottile arte del public speaking. Adesso si aggiunge anche il bel libro, Il miglior discorso della tua vita di Chirs Anderson, direttore di TED . Con stile brillante e acume d’analisi, l’autore illustra i TED Talks più di maggiore successo guidando il lettore alla scoperta delle loro strategie di comunicazione: da come riuscire a Sintonizzarsi con il pubblico a come Narrare una storia intrigante; da come saper Spiegare semplificando un concetto complesso, a come Persuadere con la forza degli argomenti e Rivelare ciò che prima era ignoto, sino a come preparare e gestire supporti visivi ad alto impatto. A ciascuno di questi fattori immancabili in un public speaking efficace, Anderson dedica un capitolo ricco di riflessioni che stimolano a rivedere i video citati per trovare conferma a quanto l’autore spiega egregiamente a parole. Un esercizio certosino, ricco di citazioni riportate dai video e di riflessioni che aiutano a comprendere cosa fanno i comunicatori eccellenti per ottenere eccellenti risultati. Dal come costruiscono una storia accattivante a come semplificano la comprensione di concetti ostici senza banalizzarli. Da come attingono al potere delle metafore e delle analogie per accendere nuovi insight nella mente di chi si accosta per la prima volta ad argomenti poco familiari. Da come mettono in sequenza le informazioni per far seguire all’interlocutore il filo logico del discorso a come strutturano un’argomentazione persuasiva “Rinforzando il linguaggio della ragione con l’ausilio di altri strumenti che servono a rendere le conclusioni non solo logicamente valide, ma anche significative, emozionanti, desiderabili”. Gli esempi sono tanti ed esplicativi, le analisi illuminanti, la scrittura avvincente. Dopo averlo letto viene voglia di mettersi subito alla prova per vedere se funziona. Ce n’è quanto basta per fare scuola di public speaking. Ma attenzione, avverte Anderson: “Non esiste un solo modo di tenere un discorso perfetto. Qualsiasi tentativo di applicare un modello per tutte le occasioni è un’arma a doppio taglio. Il pubblico s’accorge se un discorso è artificioso e si sente manipolato”. Conoscere le tecniche è importante. Ma ancora di più essere autentici. “Pertanto non prendete i consigli esposti in questo libro – precisa Anderson – come regole sull’unico modo di tenere un discorso perfetto. Si tratta piuttosto di strumenti pensati per stimolare una varietà di approcci differenti. Servitevi solo di quelli adatti a voi e al tipo di discorso che dovete tenere, ricordandosi che la cosa che più conta è avere un argomento di cui valga la pena parlare, e trovare il modo di farlo in modo autentico e personale”. Anderson segnala inoltre le trappole frequenti in cui cadono nei TED Talks anche gli oratori più navigati: vendere sé stessi, improvvisare saltando da un argomento all’altro senza una direzione precisa, essere autoreferenziali, puntare allo standing ovation studiando i discori pronunciati da leader carismatici e provare a copiarli, ma solo nella forma con un risultato che rischia di essere pietoso. I leader carismatici sono ispirati da un sogno, ma “L’ispirazione non può essere simulata – precisa Anderson – è una risposta del pubblico all’autenticità, al coraggio, al lavoro generoso e alla vera saggezza. Portate queste qualità sul palco e sarete sorpresi da quello che può succedere”.
Sono molti i pregi di questo piccolo libro. È un prontuario eccellente (uno dei migliori sul tema) che andrebbe diffuso nelle scuole; da tenere sotto mano per consultarlo all’occorrenza, una guida per accrescere l’abilità di osservazione e un incentivo a voltare lo specchietto retrovisore su sé stessi per poter diventare un vero BOSS (Buon Osservatore di Se Stessi) della comunicazione, capace di cogliere i pregi e i difetti, propri e altrui, un requisito essenziale per prepararsi a diventare un comunicatore eccellente.
toshinan
16 Marzo 2018 at 6:26 pmGrazie mille, siamo davvero molto contenti